Compensazioni nel trauma alla caviglia
Oggi lo Studio MPA parla di compensazioni nel trauma alla caviglia …
Recupero funzionale post trauma alla caviglia
Alzi la mano chi non ha mai preso una storta! Se sei uno di quelli che non l’ha alzata questo articolo potrebbe interessarti particolarmente.
Quando si subisce una storta o una distorsione, oltre al trauma e quindi all’interessamento e all’infiammazione di tutti i tessuti, il nostro corpo crea delle compensazioni per cercare di non sentire il dolore e continuare a camminare.
I piedi sono i nostri punti di appoggio con il terreno, è quindi molto difficile tenere a riposo completo l’articolazione durante la fase di recupero. Per questo motivo le compensazioni che si creano, verranno acquisite come “nostre” e ne faremo un vizio. Tale vizio diventerà nel tempo (se non corretto) vizio posturale.
Una distorsione può essere semplice quando non avvengono lesioni legamentose, seria quando i legamenti vengono danneggiati, complessa quando vi è una lussazione o frattura delle strutture osee.
Cause
Possiamo dividere i traumi distorsivi in 2:
- acuti: urti, contrasti, improvvisi cambi di direzione
- cronici: ripetute sollecitazioni con carichi alti e mantenuti per più tempo.
Le cause principali sono incidentali come una perdita di equilibrio, uno scivolone, un appoggio errato del piede.
Un trauma distorsivo può capitare spesso durante la pratica sportiva (traumi, contrasti, terreni di gioco non lineari).
Un altra causa molto frequente è l’utilizzo di scarpe non allacciate in maniera adeguata o particolarmente alte.
Solitamente è una problematica che colpisce più gli adulti perchè non sono molto allenati e le strutture che sostengono l’articolazione della caviglia non sorreggono il trauma.
Sintomi
I sintomi di una distorsione sono: dolore, gonfiore, ematoma e riduzione dei range di movimento (limitazione funzionale).
Le compensazioni nel trauma alla caviglia
Le compensazioni nel trauma alla caviglia sono date dalla risposta del sistema nervoso con l’obiettivo e la ricerca di una posizione definita antalgica.
Le posizioni antalgiche più comuni sono:
- supinazione o pronazione del piede (a seconda di come l’evento distorsivo si è sviluppato. In questi casi il piede si presenta in una posizione dove il collo del piede è ruotato verso l’esterno o verso l’interno.
- zoppia funzionale. Ovvero il classico passo corto che il soggetto effettua per non portare in escursioni di movimento importante l’articolazione tibio-tarsica
Le compensazioni possono avvenire attraverso la sovrasollecitazioni di strutture articolari e muscolo-scheletriche differenti. E’ tipico lamentare un dolore sul tendine di Achille perchè questa è la struttura tendine più importante che sostiene la regione posteriore del piede. Possono esserci compensi che portano a sovraccarichi e dolori al ginocchio controlaterale e addirittura dell’anca.
Alcuni studi posturali dimostrano che una trauma o distorsione che si sviluppa sull’articolazione tibiotarsica può portare fino a compensazioni sul rachide lombo-sacrale ed in alcuni casi tensioni a livello della scapola controlaterale.
Rimedi secondo lo studio MPA
Prima cosa da fare, è una lastra al pronto soccorso per accertare che non ci siano lesioni ossee o legamentose.
In ospedale nella maggior parte dei casi applicheranno un bendaggio funzionale e consiglieranno l’utilizzo delle stampelle.
Noi consigliamo sempre di seguire le indicazioni dell’ortopedico, ma effettuando recuperi anche con molti atleti e persone che lavorano in proprio che hanno la necessità di tornare alle normali attività il prima possibile, cerchiamo di ottimizzare i tempi di recupero. Questo non vuol dire velocizzare. Bisogna sempre seguire le tempistiche fisiologiche del recupero dei tessuti. Ottimizzare vuol dire non immobilizzare la caviglia con doccia gessata bensì stabilizzarla con l’applicazione di tape neuromuscolare .
Si inizia fin da subito con trattamenti strumentali. In una prima fase dove sarà presente il bendaggio è possibile attivare una prima parte di terapia strumentale che è possibile effettuare tramite il bendaggio (magneto terapia). Una volta tolto il bendaggio si andrà a disinfiammare e drenare tramite il biofeedback, recuperare le giuste mobilità articolari tramite l’osteopatia, mobilizzare e drenare tramite la massoterapia e ci aiuterà molto in questa fase un bendaggio di tape neuromuscolare al fine di drenare meglio la zona.
Una volta disinfiammata la caviglia si andrà, attraverso della ginnastica propriocettiva a recuperare i giusti gradi di movimento articolare e a rinforzare le strutture muscolo legamentose.
Approccio dello Studio MPA
Lo Studio MPA si presenta al pubblico con un approccio multidisciplinare. Il Prof. Alessi, titolare della struttura, infatti collabora con differenti professionisti che interagiscono: osteopata, nutrizionista, iridologa, psicoterapeuta, logopedista ed istruttore Yoga.
Come prenotare una visita con lo Studio MPA
Puoi prenotare una visita a Rivoli sotto casa tua. Infatti basta:
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- telefonare allo 0119534390 o 3336604850
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