Osteopata di Torino ci da dei consigli su come risolvere il mal di schiena
Il Prof Alessi, osteopata di Torino tra i più accreditati, ci spiega come muoversi tra gli specialisti per la risoluzione dei dolori fisici …
Abbiamo chiesto alcuni ottimi consigli a un accreditato osteopata di Torino:
Ho un dolore alla schiena. A chi mi devo rivolgere?
E’ fondamentale innanzitutto comprendere se quella di cui si sta parlando è la prima manifestazione del dolore. In tal caso è utile confrontarsi con il proprio medico curante o uno specialista per approfondire il discorso attraverso un’analisi oggettiva. Sottolineo oggettiva: non fidatevi del punto di vista, che in quanto tale è discutibile e confutabile.
Sconsiglio solitamente la classica radiografia per motivi pragmatici.
L’analisi radiografica ci da informazioni esclusivamente sul tessuto osseo e non prende in considerazione i tessuti molli (muscoli, tendini e legamenti).
E’ difficile che venga prescritta ma sarebbe molto più utile una risonanza magnetica. Al contrario se esistono già dei referti, può esser utile scoprire quale tra le figure professionali può esser la più indicata per intraprendere il protocollo di recupero.
Quali sono le figure professionali a cui chiedere aiuto oggi?
Il panorama ad oggi può esser suddiviso in 2 grandi categorie. Figure professionali sanitarie, riconosciute dal Ministero della Salute come il Fisioterapista, l’MCB, il Massofisioterapia. Figure professionali non sanitarie. E su questa categoria l’elenco è molto lungo: l’ Osteopata, il Posturologo, il Chinesiologo, l’ Operatore shiatsu, il Chiropratico etc.
Ritengo che ognuna di queste figure, se interviene correttamente all’interno del proprio ambito, presenti un potenziale importante nel recupero e nel mantenimento del benessere fisico.
Sicuramente ad oggi le figure più ricercate sono: il fisioterapista e l’ osteopata.
Cosa fa l’ osteopata?
L’ osteopata si occupa del recupero dell’ omeostasi. Con questa parola si vuole racchiudere l’insieme di sistemi organici che portano ad un equilibrio corporeo ottimale.
L’approccio osteopatico è un approccio olistico che interviene attraverso diversi strumenti. Ad esempio la tecniche strutturale e fasciali, la terapia viscerale, il cranio-sacrale fino ad arrivare al somatoemozionale sono alcuni dei mezzi che l’ osteopata di Torino utilizza per risolvere le disfunzioni.
Una classica lombalgia può esser trattata da un’ osteopata di Torino prima attraverso il recupero del movimento articolare, in termini più meccanici.
Successivamente si possono ricercare le cause della disfunzione, in un deficit motorio o in uno determinato organo che in collegamento diretto con la zona dolente può aver trasferito informazioni sbagliate al tessuto.
Allo stesso tempo si può fare un’analisi dal punto di vista emozionale. Ovvero ricercare le cause del problema in stati di stress quotidiano che possono condizionare il tessuto in maniera negativa.
Al termine di una seduta una volta trovate e trattate le cause, che non sempre risiedono nel punto corrispondente al dolore, l’obiettivo è quello di riattivare tutto il sistema nella sua globalità stimolando zone importanti come ad esempio il cranio e l’osso sacro.
Cosa fa il fisioterapista?
Il fisioterapista al contrario ha un approccio molto più diretto. Un trattamento parte inevitabilmente da una diagnosi, la quale il più delle volte evidenzia una patologia su una zona molto precisa del corpo.
Una lombalgia, ad esempio, può esser trattata dal fisioterapista attraverso un protocollo per un’ernia del disco intervertebrale.
La fisioterapia ricerca la disinfiammazione dei tessuti attivi nella zona dell’ernia, un detensionamento di alcuni muscoli ed un rinforzo di altri. Il più delle volte attraverso la terapia fisica strumentale (tens, tecar, laser, scenarterapia, biofeedback, ), attraverso manipolazione e successivamente una mobilizzazione passiva ed attiva si ricerca il recupero funzionale della zona specifica.
Quando interpellare l’ osteopata e quando il fisioterapista?
Questa è forse la domanda più difficile a cui rispondere. Se volessimo rendere tutto molto semplice dovremmo dire che lì dove è presente una patologia quindi uno stadio importante di una problematica, un tessuto compromesso, l’obbligo sarebbe quello di farsi trattare da una figura riconosciuta dal Ministero della Salute, quindi per esempio il fisioterapista, MCB o massofisioterapista.
Al contrario quando il soggetto presenta una condizione disfunzionale quindi lo stadio iniziale di una problematica, un tessuto parzialmente compromesso, in questo caso potrebbe esser utile ricercare un approccio più olistico.
Il problema è che non è mai così semplice. Esistono condizioni complesse, situazioni non così chiare per cui questa regola non vale e nel seguirla possiamo imbatterci in un fallimento da parte del professionista in questione; e questo non per demerito dello stesso.
Esistono casi di ernie in cui le stesse sono semplicemente l’effetto di una disfunzione. Questo è dimostrato dal fallimento di interventi chirurgici che pur riducendo l’ernia non portano alla risoluzione del dolore.
Quindi capita che condizioni compromesse di un tessuto siano l’effetto di una disfunzione di un altro tessuto. Naturalmente in questi casi trattare l’effetto non porta al risultato atteso.
E quindi cosa possiamo consigliare a chi ha disturbi alla schiena?
In questo caso mi sento di dire che più che la scelta tra le diverse discipline, la concorrenza e guerra tra le diverse professioni, sarebbe meglio comprendere che ogni approccio può dare il suo contributo alla causa. Un approccio interdisciplinare, un lavoro di equipe non può che giovare ad un soggetto che manifesta dolori alla schiena.
É vero che ogni soggetto reagisce ad uno stimolo in maniera differente ma è anche vero che se la problematica viene trattata su più fronti, ci sarà un margine di successo sicuramente maggiore.
Il consiglio più grande che posso dare è: non considerate il dolore come il problema. Questa è la causa frequente di un insuccesso. Considerate il dolore come un sintomo. Ricercate le cause e trattandole inevitabilmente il dolore scomparirà. Ricercate un professionista che abbia una visione più ampia del sistema corporeo e che abbia più frecce per il suo arco.
Qual’è l’osteopata di Torino a cui rivolgersi?
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L’approccio dello Studio MPA
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