Reiki e pazienza

Oggi lo Studio MPA in collaborazione con la dott.ssa Astolfi parla di Reiki e pazienza …

 

Reiki e pazienza

Ci sono giorni no. Ce ne sono molti. Una quantità che talvolta supera i giorni sì. Ci sono quei momenti, nei giorni no, in cui si prende il tempo per riflettere sulla propria “colonna avere” e, con senso di colpa, se si è onesti, la si scopre piena. Ma lo stesso è un giorno no di un periodo no di anni no.

Capita. È più che umano. Ed anche le scene che impazzano terribili dai telegiornali o le storie che abbiamo intorno riescono a colpirci per la loro crudeltà non più di due minuti. E poi ci richiudiamo in noi stessi e nelle nostre frustrazioni.

 

Ma perché se le nostre fortune sono così evidenti, cadiamo in questo stato?

Perché se è pur vero che siamo tempestati di immagini funeste e attorniati da realtà che superano di gran lunga la fantasia, lo siamo anche dall’era del diritto e del tutto concesso. Della “felicità standard”, del paragone feroce, del giudizio ignorante. 

Così, dopo tanti sacrifici per ottenere qualcosa ed il ritrovarsi con un pugno di mosche, si passa inesorabilmente alla modalità “adesso è la Vita che me lo deve. Ne ho diritto e basta”.

Purtroppo ci saremo resi conto che non è così. 

 

Pazienza. 

L’etimologia della parola pazienza ci riconduce al latino pati = sopportare, soffrire, tollerare ed al greco πάσχειν (paskein) = provare, ricevere un’impressione, una sensazione, sopportare, soffrire. Paziente è colui che sopporta sia una situazione sfavorevole, un’avversità, una provocazione, rimandando la reazione immediata o rinunciando a reagire del tutto. In medicina il paziente è colui che soffre di una qualche patologia. In ambito religioso, la pazienza è la virtù che contrasta l’angoscia, la depressione, l’amarezza causata dai dolori fisici e morali e rafforza la volontà di operare il bene, nonostante le avversità.

Che schiaffone questa parola. Forse da oggi non vorremo più utilizzarla. O forse ci siamo accorti che la abbiamo usata troppo spesso con superficialità. 

 

Reiki è pazienza.

Non rassegnazione, non passività, ma la capacità di stare con quello che c’è senza ritenerlo il risultato ultimo ed ineluttabile, ma abbracciando l’impermanenza delle cose e vivendo ogni singolo istante come l’emanazione delle mille possibilità che la Vita ci offre. 

Schiarisce la mente placandone il rumore di fondo. Calma in profondità e rimette in equilibrio. 

 

Cosa c’è di bello in questo?

Che non si sa come sia possibile, ma avviene e basta. Abbandonandosi. 

Mentre tutto sembra opporsi alla nostra realizzazione, ecco la possibilità di uno strumento semplice e completo. 

Quintali di articoli scientifici e grande presenza nelle strutture ospedaliere attestano Reiki a compagno prezioso.

Questa ormai è realtà. Quella realtà che può farti vedere diversamente i giorni no.

 

Approccio dello Studio MPA

Lo Studio MPA si presenta al pubblico con un approccio multidisciplinare.  Il Prof. Alessi, titolare della struttura, infatti collabora con differenti  professionisti che interagiscono: osteopata, nutrizionista, iridologa, psicoterapeuta, logopedista ed istruttore Yoga.

 

Come prenotare una visita con lo Studio MPA

Puoi prenotare una visita e dei trattamenti  sotto casa tua. Infatti basta:

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